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La prassi del restauro dei manufatti in stucco.
Un’analisi delle procedure d’intervento.
Tavole riassuntive.
Le relazioni tecniche.
ASPETTI
considerati nello scritto

1 - Consolidamento e stuccatura dei manufatti
2- Pulitura dei manufatti
*Specializzanda in Restauro dei Monumenti presso la Facoltà di “Gli interventi di restauro sulla decorazione della 1984 Bollettino d’Arte nº27, 1984, sett-ott.
Legenda:
legenda:
“La “prospettiva” bramantesca di Santa Maria 1985 La “prospettiva” bramantesca di Santa Maria Milano presso San Satiro storia, restauri e intervento presso San Satiro storia, restauri e intervento La ricerca proposta è parte della tesi di laurea in Architettura (Politecnico di conservativo, a cura di R.A. Marrucci, Milano, Milano – marzo 1999) degli autori “La conservazione degli stucchi. Il caso dell’Oratorio Imbonati a Cavallasca (CO)”. Rel. Prof. Della Torre a.a.97/98, correlatori Dott. Roberto Bugini e Ing. Massimo Valentini, centro Gino Bozza – “Restauro di stucchi a Palazzo Spada” “Manutenzione e Conservazione del Costruito Roma Le relazioni tecniche: note introduttive.
Sono analizzati una serie di interventi su manufatti in stucco – pubblicati o “Il restauro degli stucchi di Filippo Parodi nella 1989 schede d’archivio - realizzati tra il 1984 ed il 1997 in ambiti territoriali diversi, per trarre informazioni inerenti i meccanismi di degrado e le pratiche adottate Inoltre si è ricercato anche il tipo di approccio operativo in un campo comequello degli stucchi (e delle finiture in genere) non segnato da unità MATERIALE
MATERIALE
“Criteri e indicazioni progettuali per il restauro 1989 dei paramenti esterni di palazzo Te a Mantova” Le fonti consultate sono comprese in tre ambiti: A- contributi agli atti del Convegno Scienze e Beni Culturali di
Bressanone;
B - articoli pubblicati su riviste del settore;
“L’istituto Centrale del restauro per palazzo Te” C - schede tecniche di lavori seguiti dalla Soprintendenza per i Beni
Ambientali e Archeologici delle province di Brescia, Cremona e Mantova.
Interessante è anche l’approccio metodologico spesso diverso caso per caso e caratterizzato da una certa eterogeneità di metodo.
L’esperienza acquisita nel restauro degli stucchi è minore rispetto a quella “L’istituto Centrale del restauro per palazzo Te” maturata in ambiti più collaudati ed affini alla natura dello stucco. Infatti alcune caratteristiche materiche degli stucchi sono comuni a quelle delle superfici decorate, lapidee o degli intonaci in generale ed è da queste esperienze che si mutuano le metodologie più frequenti.
“Gli stucchi ed i dipinti in Roma delle volte delle 1990 “Superfici dell’Architettura: le finiture” Un altro aspetto emerso dalla nostra ricerca evidenzia che solo raramente cappelle Torres e Ruissi in S.Caterina de’Funari Atti del convegno di Studi Bressanone 26-29 esistono rapporti sulle interazioni dei manufatti con l’ambiente nei tempi e della loggia detta del Primaticcio in Palazzo di giugno 1990 a cura di G.Biscontin, S.Volpin successivi a quelli dell’intervento, lasciando un vuoto informativo sul successo o meno di alcune pratiche soprattutto consolidanti.
“Gli stucchi ed i dipinti in Roma delle volte delle 1990 “Superfici dell’Architettura: le finiture” cappelle Torres e Ruissi in S.Caterina de’Funari Atti del convegno di Studi Bressanone 26-29 1. Analisi dei materiali.
e della loggia detta del Primaticcio in Palazzo di giugno 1990 a cura di G.Biscontin, S.Volpin Le analisi di laboratorio non sono sempre esaustive riguardo alle domande poste a causa dei numerosi problemi del degrado: anche la definizione dei tipi di stucco è difficile quando alcuni composti sono presenti in bassa percentuale.
“Problemi di restauro delle superfici a stucco 1990 “Superfici dell’Architettura: le finiture” dorato ed ad affresco della chiesa della SS.
Atti del convegno di Studi Bressanone 26-29 giugno 1990 a cura di G.Biscontin, S.Volpin legante/aggregato o la porosimetria delle malte, per derivarne il grado di resistenza meccanica. Un dato molto importante ma spesso sottovalutato, è rappresentato dallo studio della permeabilità al vapore acqueo per stabilire “Anfiteatro Flavio: interventi conservativi sugli 1990 “Superfici dell’Architettura: le finiture” Atti del convegno di Studi Bressanone 26-29 l’interazione del manufatto con l’ambiente.
giugno 1990 a cura di G.Biscontin, S.Volpin 2. Pulitura.
“Restauro dei rilievi in stucco per il recupero del 1990 “Superfici dell’Architettura: le finiture” Un destino che accomuna molti manufatti in stucco è rappresentato dalle ninfeo della villa di papa Giulio IIIº a Roma” Atti del convegno di Studi Bressanone 26-29 molteplici scialbature cui sono stati sottoposti negli anni. Questo tipo di giugno 1990 a cura di G.Biscontin, S.Volpin rinnovamento superficiale rappresenta un problema di non immediata soluzione “Restauri della chiesa parrocchiale di Pieve di 1990- poiché coinvolge argomentazioni di carattere teorico ed operativo.
Decidere se asportare le ridipinture o quali salvaguardare è motivo di riflessioni riguardanti la portata testimoniale di queste sovrapposizioni. Le analisi “Relazione tecnica di restauro della santella di 1991 stratigrafiche costituiscono spesso il supporto scientifico per motivare le descialbature ed i riscontri in cantiere permettono di convalidare o no queste previsioni. L’asportazione meccanica delle ridipinture è un’operazione delicata e “Cappelle e stucchi delle pareti - Chiesa dei SS.
traumatica per l’opera in rapporto alla tenacia dell’imbratto ed alla necessità di non intaccare il modellato durante le rimozioni. Queste, sono una fase comune a molti interventi e si effettuano generalmente con bisturi o scalpelli e martelline.
“Restauro di un altare settecentesco nella Chiesa 1996 Quando il modellato risulta sensibile all’azione meccanica si elaborano metodologie ad hoc come la “pellicola a strappo”, consistente nell’applicare sulla superficie una miscela di resine acriliche e viniliche, opportunamente dosate e lasciate agire in tempi variabili a secondo dello spessore, recuperandocosì la facies decorativa sottostante senza alterare la stessa.
L’impiego d’impacchi o trattamenti umidi, è possibile in presenza di opere concomponenti non solubili e comunque per tempi molto brevi, per non impregnareil manufatto di acqua che richiederebbe tempi lunghi per evaporare (veicolando i Le miscele impiegate sono composte da leganti idraulici (calce, pozzolana, Inoltre se la concentrazione delle soluzione di resina è elevata, si forma una 6. Ancoraggio delle parti pericolanti
sali solubili). Gli impacchi con polpa di cellulosa sono applicati con tensioattivi cocciopesto) caricati con resine acriliche (Primal AC33). Queste, derivano da pellicola superficiale che modifica le caratteristiche cromatiche della parte La riadesione delle parti pericolanti avviene come specificato nel paragrafo o carbonato d’ammonio. La soluzione denominata AB57 si applica con il una formulazione, elaborata dal gruppo di ricerca ICCROM, costituita da una trattata. I consolidanti inorganici più diffusi sono quelli a base di silicato d’etile che agiscono precipitando silice all’interno di fessure e pori mentre il gruppo L’ancoraggio, il fissaggio cioè degli elementi sottoposti a particolari sforzi di Questa serie di applicazioni generalmente è utilizzata per rimuovere i depositi -calce idraulica (a basso contenuto di sali solubili); etile si perde durante il consolidamento.
taglio o trazione, richiede oltre alla malta o resine termoindurenti, l’ausilio di superficiali incoerenti di natura grassa con l’ausilio di spazzole o pennelli di -un inerte (polvere di mattone o pozzolana ventilata); Generalmente l’applicazione deve raggiungere in profondità la parte “sana” e perni e viti in teflon o in metallo inossidabile.
l’impiego del tipo di prodotto è funzionale a questa necessità.
In un caso i microlavaggi (con acqua ed alcol al 10%) sono preceduti e seguiti -un colloide protettore (emulsione acrilica), ha il compito di evitare la Le miscele idrauliche, pur avendo maggior compatibilità con i materiali dall’analisi delle caratteristiche termo-igroscopiche dei manufatti.
perdita di acqua ed il bloccaggio dell’iniezione quando la miscela si 7. Fissaggi superficiali finali
costituenti lo stucco, hanno una difficile penetrazione perché sono delle La pulitura con nebulizzazione di acqua viene impiegata per rimuovere depositi trova a contatto con murature porose.
sospensioni di particelle poco indicate quando i varchi di passaggio risultano I materiali usati per le protezioni finali o per i fissaggi superficiali di pellicole di ossalati di calcio, sali solubili prodotti dall’inquinamento atmosferico e per Le caratteristiche delle malte da iniezione possono così riassumersi: minimi. Le resine sono indicate in presenza di fessure molto sottili (1/2 pittoriche e coloriture, sono le resine acriliche Paraloid B 72 e Primal AC33. La - Forza meccanica non troppo superiore a quella delle malte tradizionali per prima è applicata con un solvente organico (normalmente toluene), la seconda Altri sistemi d’asportazione delle tinteggiature stratificate e dei depositi La compatibilità del materiale consolidante con quello originario si deve con una soluzione acquosa. In linea di principio sono prodotti reversibili, ma se superficiali è costituito dalla nebulizzazione di acqua di rete per tempi di circa - Porosità non troppo diversa dalle malte tradizionali.
osservare dal punto di vista fisico - meccanico (porosità e resistenza meccanica) penetrano nel materiale, la loro rimozione è difficile e complicata. Se applicati a due ore, con successiva spazzolatura con fibre vegetali e spazzolini metallici.
e chimico (minima concentrazione di sali solubili).
concentrazioni non idonee, formano una pellicola superficiale traslucida e Recentemente, sono state eseguite delle prove comparative -con esami in - Minimo possibile contenuto di sali solubili potenzialmente dannosi per i Tra i casi studiati, l’impregnazione si esegue a pennello, oppure con applicazioni fotolabile, che altera l’aspetto visivo del manufatto oltre ad interferire sulla laboratorio- di pulitura riguardanti dei manufatti in stucco di Palazzo Natta a a caduta per depressione, sino a rifiuto del preparato.
Como. Durante questi test si sono confrontate le superfici dopo la pulitura -Buona iniettabilità in fessure sottili a contatto con murature porose.
Si sono impiegate anche miscele varie a base di calce idraulica e resine acriliche.
In alcuni casi queste resine sono impiegate come protettivi allo scopo di effettuata con bisturi, microsabbiatura, lavaggio con acqua nebulizzata e laser.
-Basso ritiro, per permettere il riempimento anche di cavità di diversi millimetri In un caso si è usata una miscela di grassello di calce e Primal AC 33.
la superficie dagli agenti esterni oltre che per conferirle una I risultati interessanti affermano che la microsabbiatura determina uno sbiancamento delle superfici, mentre il laser provoca un ingiallimento - sulle Nei nostri casi le “ricette” consolidanti impiegate riflettono queste indicazioni 5. Stuccatura delle fenditure e ricostruzioni
buona norma non eccedere nei trattamenti e se da un versante l’applicazione parti cinquecentesche - laddove l’intonaco è chiaro; l’ingiallimento è minimo comprendendo i quattro componenti o solo alcuni di essi.
Per le fenditure superficiali e le parti da ricostruire si sono utilizzate malte con delle resine aiuta a consolidare gli strati superficiali polverulenti, il loro impiego invece sui manufatti settecentesche.
Il materiale iniettato oltre a determinare la coesione tra supporto e parte staccata, leganti di natura diversa: calce idraulica, grassello, calce aerea, gesso.
richiede abilità e perizia tecnica da parte dell’operatore, riguardo alla “risposta” La microsabbiatura provoca una perdita di materiale e vistose abrasioni contribuisce a rassodare anche gli strati profondi favorendo la coesione del Le formulazioni, come appare dalla tabella 1, sono varie e impiegano aggregati del materiale al fissativo. I manufatti in stucco generalmente presentano lo strato superficiali, non seleziona gli strati pittorici in caso di descialbatura e non riesce come la sabbia, la pozzolana o la polvere di marmo; alcune volte si aggiunge superficiale ben compattato e liscio ed una concentrazione alta di resina penetra a rimuovere completamente il particellato penetrato nelle microfessurazioni.
anche della resina acrilica tipo Primal AC 33.
difficilmente. Il deposito in eccesso si trasforma in una pellicola traslucida con Anche il bisturi non raggiunge le piccole cavità ma è in grado di selezionare gli effetti modificanti l’aspetto visivo (la cosidetta “patina”) e le proprietà fisiche 4. Consolidamento.
Se in un caso le preparazioni delle malte sono supportate dalle indicazioni strati pittorici in caso di descialbo. Ricordiamo che nell’impiego del bisturi e fornite dalle analisi di laboratorio.
Il materiale decoeso si presenta con incipiente polverizzazione e la perdita di della microsabbiatura è determinante l’abilità, la “sensibilità” e la perizia Quando il vuoto da riempire è profondo le malte indicate sono del tipo calce Sappiamo che taluni stuccatori – l’esempio più noto è quello del Serpotta - compattezza, è spesso dovuta ad erosioni provocate dalle infiltrazioni di acqua che pondera la forza dell’intervento.
idraulica, pozzolana e/o cocciopesto mentre per fessurazioni superficiali si usa ponevano molta attenzione e sapienza tecnica nel trattamento superficiale delle negli interni e dall’azione erosiva delle acque meteoriche negli esterni.
La maggior parte dei depositi che penetrano negli anfratti e cavità superficiali loro opere: possiamo immaginare quali interferenze provocherebbe un fissaggio di consolidamento consiste nel trattare mediante imbibizione il dei manufatti sono rimossi dalla pulitura laser, riuscendo - con qualche difficoltà Generalmente si presta una particolare cura nel trattamento superficiale delle materiale, cercando di ristabilire la coesione tra un granello e l’altro o tra le - a distinguere la stratificazione in caso di sovrapposizione di strati pittorici.
lacune, differenziando l’integrazione dal materiale originario mantenendo sotto Per superfici all’esterno è stata impiegata una resina siliconica. Questi microfessure, favorendo l’adesione non di una parte al supporto murario ma tra i Infine laser, acqua nebulizzata e bisturi riescono a non intaccare le caratteristiche livello la stuccatura, praticando una selezione cromatica diversificata, incidendo idrorepellenti necessitano di una verifica periodica perché vengono ossidati e leggermente la nuova stesura di malta, oppure impiegando malte con perdono la loro flessibilità e idrorepellenza nel giro di alcuni anni (due o tre fino I prodotti utilizzati sono essenzialmente di due tipi: resine sintetiche e granulometria distinta dalla primitiva. Il principio, come nel restauro pittorico, è a quindici anni a seconda del tipo e del numero di mani applicate).
3. Iniezioni.
quello di rendere riconoscibile l’intervento.
La stesura di finiture come velature di colore o scialbi opachi a calce viene Le prime, Primal AC33 e Paraloid B72 sono delle resine acriliche idrorepellenti eseguita per armonizzare le parti che differiscono da quelle antiche cercando di Per ristabilire l’adesione tra il manufatto ed il supporto murario - o tra i vari Le ricostruzioni a completamento di modellati modanati cercano di ristabilire che dopo il trattamento rendono il materiale poco permeabile. Questa proprietà è favorirne la trasparenza; l’operazione è eseguita soprattutto dopo l’intervento di strati costituenti lo stucco -ove esistono dei sollevamenti o dei distacchi, l’entità volumetrica degli aggetti senza ricorrere a lavorazioni che, seppur indicata se si vuole proteggere il manufatto dagli agenti atmosferici, ma se le descialbatura o di pulitura per correggere le differenze cromatiche.
cercando di raggiungere il vuoto formatosi nella cavità, con una raffinate, renderebbero ardua l’individuazione della parte ricostruita.
resine si depositano in superficie ingialliscono con il tempo.
La protezione degli elementi metallici si esegue con convertitori di ruggine siringa o una pipetta per iniettare del materiale adesivo.
Altre esperienze prevedono la riproposizione di elementi seriali (palmette,metope, grani di riso ecc.) dedotta da stampi formati con resina siliconica.
(ferox) e successivo trattamento con resina metacrilata (paraloid B72).
LO STUCCO. Cultura, Tecnologia, Conoscenza SCIENZA E BENI CULTURALI XVII°CONVEGNO INTERNAZIONALE Bressanone, 10-13 luglio 2001 - SEZIONE POSTERS

Source: http://www.architettonatali.eu/bbb/file_content/fl30.pdf

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