Volantino 3

Periodico missionario allegato
ANNO 2 . NUMERO 3 . FEBBRAIO2010
al “Sette Giorni Comunità”
> EDITORIALE
A Milano è stato ammazzato un ragazzo
parlano e sparlano crediamo si nasconda il e clarinettista dell’Orchestra di Via Padova, desiderio di espellere gli immigrati. Tutti gli rilasciata al free press “MetroMilano”. immigrati.
Corradi: «Tutti pensano che il nostro gruppo
sia l’eccezione che conferma la regola: non

Negli interventi che si susseguono in queste c’è cosa più errata. Noi rispecchiamo tutto ore sembra essere unanime la valutazione ciò di cui tg e giornali non parlano mai: la che la clandestinità, come al solito, sia normalità. Eppure ci sono mamme che un’aggravante rispetto ai reati commessi.
portano i figli a scuola e poi si prendono un Nelle settimane scorse a Milano, Viale Sia inteso che il ragazzo ucciso è un morto caffè al bar insieme, senza accorgersi neanche
Padova è stata teatro dell’omicidio di un sulla coscienza di noi tutti: ogni volta che che una è italiana, l’altra marocchina e l’altra
ragazzo egiziano, per opera di un gruppo di viene commesso un reato, ci si deve sempre cinese. Oppure operai africani che al e 6 del
giovani sudamericani.
chiedere in quale ambiente tale delitto sia mattino vanno a lavorare insieme a quel i Lo sport nazionale, in questi giorni, consiste stato consumato. In questo caso l’ambiente del ’est o ai latinos. Il problema è sociale e
nel proporre soluzioni - sul a cui pertinenza, è Milano. Milano è anche nostra. La servono fondi per assistere anziani e giovani
onestà intel ettuale o utilità non ci esprimiamo
situazione di Milano è quella che tutti noi e per risanare le scuole. La repressione non
- volte alla difesa del quartiere.
abbiamo contribuito ad intessere.
L’unica nota che ci preme segnalare è che Per dimostrare che la realtà è sostanzialmente A Milano non è stato ammazzato un
questi infiniti dibattiti sembrano incorniciati differente rispetto a quanto dicono i soliti clandestino. A Milano è stato ammazzato
in un’ipocrisia di fondo: si parla di espulsione tromboni – citando De Andrè riportiamo la un ragazzo.
dei clandestini, ma nell’animo di tanti che testimonianza di Stefano Corradi, presidente
Il Gruppo Missionario
> PROGETTO DI QUARESIMA PER I BAMBINI
Materiale parafarmaceutico e sanitario per i bimbi
Quest’anno vogliamo replicare il Progetto in caso di tagli e ferite vi sia la possibilità di di raccolta del materiale da inviare presso usare dei cerotti o delle garze; o ancora che vi chiediamo di portare
la Missione di Bubaque in Guinea Bissau.
le suore (c’è anche un’infermiera tra di loro) uno o più prodotti
Oltre al materiale scolastico, di cui c’è possano disporre di pomate di uso generico sempre bisogno, pensiamo sia importante e specifico.
del ’elenco qui sotto
impegnarci, come Comunità, a raccogliere Vicino alla Missione c’è un locale che viene materiale parafarmaceutico e sanitario.
utilizzato come “ambulatorio” ed un centro
Riteniamo che, per i tantissimi bambini nutrizionale, dove vengono aiutate le madri
incontrati nel nostro primo viaggio, accanto che sono in difficoltà per lo svezzamento
all’educazione scolastica (del cui sostegno dei neonati; il Centro viene gestito dalle
continuiamo a occuparci), sia importante Suore e da Padre Jaime, con cui siamo in
anche un’educazione igienica.
contatto per lo sviluppo del Progetto.
Per esempio vorremmo che ogni bambino, Per questo motivo proponiamo a tutti i all’asilo e sotto il controllo delle maestre bambini della nostra Parrocchia la raccolta e delle suore, avesse la possibilità, dopo di materiale per tutta la durata della pranzo, di potersi lavare i denti; oppure che Quaresima.
> CONFESSO CHE HO VISSUTO. Biografia
Giorgio Ambrosoli, l’uomo che sfidò il potere
a doppio filo con la grande criminalità la necessità di liquidare la BPI e riconoscere la organizzata e protetto dai poteri forti di responsabilità penale di Sindona. Le indagini Roma.
coinvolsero, poi, anche un’importantissima Ambrosoli esaminava scrupolosamente le banca degli Stati Uniti d’America.
articolatissime operazioni che il finanziere Il 25 febbraio 1975, dopo aver completato Sindona aveva intessuto: emersero irregolarità la ricostruzione dello stato passivo della e falsi in bilancio.
BPI, scrisse alla moglie: «A quarant’anni,
Ambrosoli fu oggetto di pressioni e tentativi di colpo, ho fatto politica e in nome dello
di corruzione affinché egli espimesse parere Stato e non per un partito».
Avvocato. Nato a Milano il 7 ottobre 1933, favorevole su documenti comprovanti la L’11 luglio 1979 fu ucciso da un sicario
assunse la direzione della Banca Privata buona fede di Sindona. Non cedette.
Italiana, con l’incarico di commissario Nella corrispondenza epistolare con sua il giorno dopo, Ambrosoli avrebbe dovuto liquidatore. La BPI faceva capo ad una rete moglie, egli si mostrava consapevole del concludere formalmente la sua inchiesta. di gravissime operazioni illegali messe in pericolo enorme che correva.
Nessuna autorità pubblica presenziò ai suoi piedi da Michele Sindona, banchiere legato Seguirono minacce esplicite, ma egli confermò funerali.
> LETTERA DEI LAVORATORI AFRICANI DI ROSARNO
Mandarini e olive non cadono dal cielo. .
questa volta organizzati in vere e proprie squadre di caccia al ’uomo.
Siamo stati rinchiusi nei centri di detenzione per immigrati. Molti di noi ci sono ancora, altri sono tornati in Africa, altri sono sparpagliati nel e città del sud.
Noi siamo a Roma. Oggi ci ritroviamo senza lavoro, senza un posto dove dormire, senza i nostri bagagli e con i salari ancora non pagati nel e mani dei nostri sfruttatori.
Quello che segue è l’intervento che i Eravamo, da molti anni, oggetto di minacce, Noi diciamo di essere degli attori della vita
lavoratori africani di Rosarno che sono a discriminazione e sfruttamento.
economica di questo paese, le cui autorità
Roma hanno preparato per una conferenza Eravamo sfruttati di giorno e cacciati, di non vogliono né vederci né ascoltarci.
stampa che si è tenuta nella Capitale. Nel notte, dai figli dei nostri sfruttatori.
I mandarini, le olive, le arance non cadono corso della conferenza stampa, i lavoratori di Eravamo bastonati, minacciati, braccati dal cielo. Sono del e mani che li raccolgono.
Rosarno hanno detto che intendono aderire e come le bestie. prelevati, qualcuno è Eravamo riusciti a trovare un lavoro che
sostenere lo Sciopero dei Lavoratori Stranieri sparito per sempre.
abbiamo perduto semplicemente perché programmato per il 1° marzo 2010.
Ci hanno sparato addosso, per gioco o per abbiamo domandato di essere trattati come l’interesse di qualcuno. Abbiamo continuato esseri umani. «In data 31 gennaio 2010 ci siamo riuniti per a lavorare. Con il tempo eravamo divenuti Non siamo venuti in Italia per fare i turisti.
costituire l’Assemblea dei Lavoratori Africani facili bersagli. Non ne potevamo più. Coloro Il nostro lavoro e il nostro sudore serve
di Rosarno a Roma.

che non erano feriti da proiettili, erano feriti all’Italia come serve alle nostre famiglie che
Siamo i lavoratori che sono stati obbligati nel a loro dignità umana, nel loro orgoglio di hanno riposto in noi molte speranze.
a lasciare Rosarno dopo aver rivendicato esseri umani.
i nostri diritti. Lavoravamo in condizioni Non potevamo più attendere un aiuto che Domandiamo al e autorità di questo paese di
disumane.

non sarebbe mai arrivato perché siamo incontrarci e di ascoltare le nostre richieste:
Vivevamo in fabbriche abbandonate, invisibili, non esistiamo per le autorità di
Domandiamo che il permesso di soggiorno senza acqua né elettricità. Il nostro lavoro questo paese. concesso per motivi umanitari agli 11 era sottopagato. Lasciavamo i luoghi dove Ci siamo fatti vedere, siamo scesi per strada africani feriti a Rosarno, sia accordato dormivamo ogni mattina al e 6.00 per per gridare la nostra esistenza. anche a tutti noi, vittime del o sfruttamento rientrarci solo la sera al e 20.00 per 25 euro La gente non voleva vederci. Come può e del a nostra condizione irregolare che ci che non finivano nemmeno tutti nel e nostre manifestare qualcuno che non esiste? ha lasciato senza lavoro, abbandonati e tasche. A volte non riuscivamo nemmeno, Le autorità e le forze del ’ordine sono arrivate dopo una giornata di duro lavoro, a farci e ci hanno deportati dal a città perché non Vogliamo che il governo di questo paese si pagare. Ritornavamo con le mani vuote e il eravamo più al sicuro. Gli abitanti di Rosarno assuma le sue responsabilità e ci garantisca si sono messi a darci la caccia, a linciarci, la possibilità di lavorare con dignità». > RIFLESSIONI: A COLLOQUIO CON DON GIAMPIERO ALBERTI
il dialogo? Fa bene alla fede!
di Gerolamo Fazzini
Nell’arco di vent’anni ha visitato quasi Puntiamo a passi di reciproca conoscenza, comunità alcuni laici hanno preso a cuore 400 parrocchie della diocesi di Milano (su col desiderio di sanare le ferite del passato e questo impegno. Oggi in Diocesi sono attivi un totale di 1200). E nel corso dell’ultimo trovare strumenti adatti al cammino futuro». sei “Gruppi Damietta” (Damietta è il luogo Ramadan, ogni giorno ha partecipato alla dove san Francesco si recò a predicare con preghiera serale in uno dei tanti centri Quali impressioni ha raccolto visitando le alcuni compagni nel 1219 incontrando il
musulmani di Milano e delle province comunità musulmane durante il Ramadan?
Sultano - ndr) e sono tutti composti da laici. circostanti. Basterebbero questi due dati «Mi ha colpito incontrare realtà molto vivaci Il nostro sforzo è di creare realtà locali capaci
per dare l’idea dell’esperienza accumulata ancorché poco note, come, ad esempio, il di continuare il dialogo».
da don Giampiero Alberti, dall’inizio degli Centro di via Quaranta, dove ho visto un
anni Novanta impegnato a tempo pieno nel clima di preghiera molto intenso. Ma anche Come prete e come credente, cosa ha dato
dialogo con il mondo musulmano milanese. in altri contesti ho respirato un clima analogo. alla sua fede l’esperienza dell’incontro con
A quest’incarico lo destinò il cardinale In alcuni casi l’accoglienza mi ha sorpreso: persone che non credono in Cristo?
Carlo Maria Martini, dopo averlo inviato a mi hanno fatto parlare davanti a tutti durante «Il lavoro che conduco è stato ed è per me
studiare a Roma. E proprio a Martini va il il Ramadan ed è facile immaginare cosa una grande occasione di testimonianza.
primo pensiero di don Alberti nel rileggere significa per il dialogo il fatto che l’Imam Tante volte mi sono sentito chiedere: “Come
la storia recente del rapporto tra la comunità “sdogani” agli occhi del semplice fedele il mai sai a memoria il Corano ma non diventi
ambrosiana e quella musulmana.
prete cattolico amico. Naturalmente, tutto musulmano?”. L’incontrare altre fedi ti va condotto senza ingenuità». mette sanamente in crisi e il confronto con Guardando indietro, 20 anni dopo il Discorso
l’Islam, in particolare, mette a nudo certe alla città del 1990 «Noi e l’Islam», cosa vede?
Cosa pensano i musulmani dei cristiani?
problematiche cristiane che non sempre «Credo di poter dire che il cammino del a «Si registrano molti stereotipi e confusioni, sono adeguatamente approfondite. Nel a
Diocesi sul versante del rapporto con l’Islam come peraltro avviene in campo cattolico mia esperienza vedo che proprio il dialogo-
sia progradito con la prudenza necessaria. rispetto al ’Islam. Molti musulmani vedono i confronto con i musulmani ha aiutato preti
La bussola che ci ha guidati è presto detta: cristiani come credenti di una fede superata e laici ad approfondire la teologia cattolica,
prima cercare quel o che unisce, rispettando dal ’Islam; alcuni ci considerano politeisti. specie su punti-chiave come incarnazione e
le differenze; poi, una volta creato un clima Altri ancora leggono la nostra società come redenzione».
di fiducia reciproca, passare al dialogo sui se fosse tutta cristiana; spesso considerano il
temi scottanti. Con la speranza di arrivare Cristianesimo una religione debole a causa
Cosa si aspetta la Diocesi dai missionari
a confrontarci sul e verità più importanti, dei problemi che notano in Occidente».
esperti di Islam?
relative al a fede. Nei primi 10 anni, dal «Ci auguriamo che col aborino con la loro 1990 al 2000, abbiamo investito molto su Ha la sensazione che il mondo politico competenza, mettendosi al servizio del a
rapporti capil ari, sul ’intraprendere relazioni
collabori ad un’integrazione dei musulmani Chiesa locale su quel a che ormai viene
di mutua conoscenza, coinvolgendo tanto
nella società?
sempre più riconosciuta come una frontiera le realtà islamiche quanto le parrocchie. «Alcune componenti del o Stato (penso a missionaria vera e propria»Senza forzare alcunché, ma favorendo una quanti sono preposti al ’ordine pubblico) maturazione progressiva». e alcune categorie professionali si sono Chi è don Giampiero?
mobilitate per crearsi una competenza in
Con quale metodo avete proposto il dialogo?
materia. Con le dovute eccezioni, mi pare «Cercando di tenere i contatti con i responsabili di poter dire invece che la classe politica ha del e varie comunità islamiche, ma - al tempo affrontato questo tema senza preparazione stesso - favorendo nel e parrocchie l’incontro adeguata. Talvolta ho avvertito anche una con i musulmani locali. In questo modo è certa chiusura. Per contro, devo registrare emersa la scarsa conoscenza reciproca e l’interesse di varie istituzioni: alcuni Comuni, pian piano sono cadute diffidenze e sospetti. toccati direttamente dal problema, hanno Poi è arrivato l’11 settembre, che ha lasciato promosso momenti di incontro con i un segno profondo. Nel decennio successivo musulmani locali».
il cammino è ripreso, affrontando anche temi scomodi: le questioni antropologiche (uomo-
Lei ha, come pochi altri, il polso del clero 62 anni, ordinato prete nel 1972, don
donna) e altre non meno scottanti (laicità, ambrosiano in ordine al tema Islam. Quali Giampiero Alberti ha studiato al Pisai
libertà religiosa.)».
gli atteggiamenti più diffusi?
(Pontificio Istituto di Studi arabi e islamici); «L’atteggiamento generale mi pare la nel 1994 vi ha conseguito la licenza in studi Quali i risultati conseguiti?
prudenza: i preti che si sono trovati ad arabo-islamici e il dottorato nel 2002. Parla «Posso dire che qualche Imam si è informato affrontare la realtà del ’Islam si sono l’arabo. Dal 1998 al 2003 ha partecipato sul cristianesimo; io stesso ho distribuito informati. Alcuni, forse, hanno inizialmente al Comitato Islam in Europa del Ccee-Kek. alcuni Vangeli in arabo, senza proselitismo, sottovalutato la questione, ma quando ci Da quarant’anni partecipa al gruppo I.M.O. ma in un’ottica di conoscenza reciproca. si sono dovuti misurare hanno cambiato (Impegno Medio Oriente), con il quale Tutto si è sempre svolto in una prospettiva atteggiamento. In alcuni casi sono germinate propone campi di lavoro e conoscenza in di dialogo e confronto fra credenti. [.] esperienze interessanti, perché dentro la Israele, Palestina, Giordania.
> RIFLESSIONI: A COLLOQUIO CON MASSIMO PERINI SUL TEMA DELL’IMMIGRAZIONE
Massimo Perini intervistato dal Gruppo Missionario
Abbiamo posto alcune domande sul tema immigrazione-lavoro ad un imprenditore del territorio quel i infimi a basso reddito a quel i a reddito lavoratori extracomunitari si regolarizzano
più elevato. Questo già succede e porta in da clandestini, trovandosi già da diverso
alcuni casi al a competizione con i lavoratori tempo nel nostro Paese. Quali cambiamenti
qualificati italiani, che non hanno grande sarebbero utili per migliorare la legislazione
stima dei loro col aboratori extracomunitari».
in materia?
«Non sono un giurista né un politico. Penso
Come dovrebbe cambiare l’impresa per tuttavia che le leggi attuali in corso siano state
essere più in grado di inserire al suo interno fatte per arginare, o meglio per modulare
le persone immigrate?
e moderare il fenomeno del e moderne «Mi dispiace tradire le aspettative di questa migrazioni. Le migrazioni hanno sempre domanda, ma il problema non è in realtà colpito i sistemi economici occidentali, L’arrivo degli immigrati è ormai considerato del ’impresa. Ripeto: l’imprenditore ricerca ma si al ineavano ai periodi di espansione
un processo che con difficoltà si riuscirà mano d’opera adeguata al lavoro che deve del ’economia, correlata al ’espansione del a
a fermare; a questo contribuisce anche il svolgere e cerca di trovarla, italiana o europea domanda di mano d’opera.
sistema produttivo italiano, considerando o extracomunitaria che sia.
La diversità rispetto al passato è che oggi le la richiesta di aumento delle quote. Quali Intendiamoci: sto parlando del e imprese migrazioni si rivolgono verso economie che
ritiene siano i principali problemi legati che operano nel a legalità, che assumono ristagnano, o che crescono senza necessità
all’integrazione? Le capacità professionali con gli strumenti consentiti dal a legge e che di nuova occupazione. Mi sembra che la
degli immigrati in Lombardia costituiscono rispettano i contratti col ettivi nazionali di sostanza del e legislazioni in corso (e non
un problema?
lavoro. So bene che esistono imprese che solo quel a italiana) sia quel a di cercare di far «Tralasciando i problemi di carattere lavorano fuori dal a legalità e che sfruttano (nel entrare nei paesi occidentali solo la quantità prettamente sociale e di sicurezza, vorrei vero senso del a parola) immigrati irregolari di persone che potrà trovare per svolgere focalizzarmi su quel i che riguardano il mondo e clandestini. Permettetemi però di dire che un lavoro nel sistema produttivo attuale. del lavoro e del ’impresa. sono i peggiori nemici degli imprenditori Operazione realmente complicata che può, Innanzitutto sappiamo che ci sono lavori che “seri”; che ne siano consapevoli o meno, sono come già detto, solo diluire il fenomeno nel non vengono più svolti dai cittadini italiani; in realtà concorrenti sleali, sviano il mercato tempo».
dividiamo questi lavori in due specie diverse.
e sono il canale e lo snodo del a clandestinità Ci sono lavori che non vengono svolti dai e del malaffare. Questi vanno semplicemente Per portare avanti richieste di garanzie rispetto
lavoratori italiani per motivi “culturali”, e perseguiti: e non con leggi vessatorie che ai loro diritti i lavoratori stranieri regolari e
non necessariamente per motivi economici; burocratizzano e appesantiscono le imprese clandestini hanno organizzato per il 1° marzo
esistono infatti posizioni di lavoro con “sane”, ma con control i capil ari e spietati».
2010 uno sciopero nazionale. Come giudica
remunerazioni anche relativamente alte ma questa iniziativa e cosa potrà produrre?
che sono visti come “degradanti”. Si pensi C’è la visione dell’immigrazione da contenere «Sono molto perplesso sul o sciopero dei
ai lavori in fonderia in turno notturno, ai
il più possibile e la visione di un’immigrazione “clandestini”.
cantieri edilizi che richiedono orari particolari,
che contribuisce alla crescita economica, Lo sciopero normalmente evoca una
al a sanità fino ai pizzaioli e ad alcuni lavori
sociale e anche culturale del Paese che li contrapposizione tra interessi del capitale
nel ’al evamento.

accoglie. Quale ritiene sia il punto di vista e quel o del lavoro; contrapposizione tra
Ci sono poi altri lavori a basso reddito: lavori delle imprese del territorio?
legittime richieste dei lavoratori e stringenti stagionali, incerti, di livel o professionale nul o «Credo che in generale le imprese del necessità di gestione degli imprenditori.
o con la combinazione di questi fattori.
territorio si comportino esattamente come ho Ma in questo caso quali sono queste Bisogna essere realisti: per tutte queste detto sopra. Sappiamo bene che la Lombardia, contrapposizioni? Chi sono gli interlocutori? posizioni l’imprenditore ha bisogno di mano e la provincia di Milano godono di un livel o Da una parte abbiamo i cosiddetti “clandestini” d’opera, e il mercato comunque gliela fa di legalità ben superiore a quel i di altre zone che comunque operano “al a faccia” di tanti trovare. d’Italia. Quando sentiamo di operazioni, affari altri che con fatica si sono regolarizzati e Tutto sembrerebbe risolversi in modo il eciti e scandali “economici” rimaniamo che sono i primi a chiedere il rispetto del e automatico grazie al a forza del ’economia colpiti e chiediamo giustizia; in fondo è il leggi; dal ’altra ci sono imprenditori “sleali” di mercato; ma il lavoratore italiano segno che li riteniamo anomalie a cui non che operano nel ’il egalità “al a faccia” degli (permettetemi un’ingiusta generalizzazione) vogliamo abituarci. non percepisce che questi immigrati vanno Nel a nostra zona non si registrano particolari Poche considerazioni: probabilmente il a coprire posizioni comunque non coperte. discriminazioni né episodi di intol eranza». termine “sciopero” è usato impropriamente; Si pensa che l’immigrato occupi un “posto” probabilmente l’ideologia cerca di ripercorrere che dovrebbe spettare al lavoratore italiano, e La legge italiana prevede che uno straniero, con le parole e la retorica un passato da cui è
non si percepisce che senza questo tipo di
per entrare in Italia regolarmente, debba molto lontana e di cui ha tradito i veri interessi.
mano d’opera si perderebbero molti settori
essere già in possesso di un visto di In mezzo ci stanno i lavoratori regolari, italiani
produttivi con ricaduta generale su tutti.

ingresso per lavoro subordinato, questo e non, che in questo caso non sembrano
Il miglioramento del e capacità professionali a seguito del rilascio di un nullaosta al interessare a nessuno.
può portare a spostare lavoro di immigrati da
lavoro. Spesso la realtà è ben diversa ed i Chiedete a loro cosa ne pensano».

Source: http://www.parrocchiabuccinasco.it/cms/media/gocce_di_sole_archivio/08-Gocce-di-sole-Febbraio-2010.pdf

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